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I Biscotti San Martino

Aggiornamento: 28 ago 2021

Biscotti di San Martino o Sammartino tipici della pasticceria Palermitana. Una tradizione dei biscotti tipici siciliani. L’11 novembre, in Sicilia, si celebra il Santo con i biscotti che portano il suo nome.

Qui nello shop vi proponiamo lo storico biscottificio ora anche pasticceria di Bonadonna Gaetano a Palermo. Ricetta originale senza nessuno scostamento dalla tradizione. Per un biscotto fragrante e aromatico come solo il biscotto san Martino sa fare. Da gustare con il vino novello o con il classico vino Moscato siciliano.



"Nel giorno di San Martino si aprono le botti e si assaggia il vino novello, si mangiano le castagne, e a Palermo il tradizionale sammartinello abbagnato n’o muscatu. A Palermo, la tradizione vuole che si mangino i sammartinelli, biscotti aromatizzati con semi di finocchio, inzuppati nel moscato di Pantelleria. La caratteristica fondamentale di questi biscotti è l’estrema croccantezza e il tipico colore bruno dovuti alla tricottatura, cioè ad una doppia cottura in forno, questa caratteristica li rende perfetti per essere inzuppati. Esiste anche una versione più ricca, direi barocca, di questi tradizionali biscotti, più morbidi perchè cotti solo una volta, ripieni di conserva di cedro o crema di ricotta, ricoperti da una glassa di zucchero e decorati con confettini e cioccolatini.

Ingredienti:

800 gr. di farina 200 gr. di zucchero 120 gr. di strutto 40 gr. di lievito di birra 25 gr. di semi di finocchio cannella in polvere

Fare una pasta con lo zucchero, la farina, i semi di finocchio, lo strutto, una presa di cannella e il lievito disciolto in un po’ d’acqua tiepida. Lavorare la pasta fino ad ottenere una consistenza morbida ed elastica, tagliarla a pezzetti e allungare ciascuno di questi in cilindretti che verranno avvolti a spirale. Adagiare i panetti in una teglia imburrata. Preriscaldare il forno a 200° e cuocere i biscotti per 10 minuti, fornarli, ridurre la temperatura a 160°, quindi informarli nuovamente per altri 20-25 minuti. Al termine lasciarli ancora per qualche ora nel forno spento.

BISCOTTI DI S. MARTINO DECORATI RIPIENI DI CONSERVA

Agli ingredienti della ricetta precedente aggiungere: conserva di cedro gelatina di albicocche fondente confettini colorati rhum



Preparare i biscotti come nella ricetta precedente, facendoli cuocere solo una volta in forno moderato e un po’ meno, devono restare morbidi. Tagliarli a metà, bagnarli con il rhum e farcirli con la marmellata. Richiudere i biscotti, ricoprirli prima con la gelatina e poi con il fondente e, infine, decorarli con la glassa colorata e con i cioccolatini o confettini.

BISCOTTI DI S. MARTINO DECORATI RIPIENI DI CREMA DI RICOTTA Agli ingredienti della prima ricetta aggiungere: rhum crema di ricotta zucchero a velo cannella in polvere Impastare i biscotti come già detto, ma infornarli a fuoco moderato e ritirarli un po’ prima. Lasciare raffreddare i biscotti e tagliarli in due parti in modo che parte superiore risulti un po’ meno di metà rispetto alla base. Inzuppare le due parti con il rhum, mettere nella parte inferiore una cucchiaiata di crema di ricotta e coprirli con la parte superiore del biscotto. Spolverizzare con zucchero a velo e, a piacere, con cannella in polvere."


"Per Estate di San Martino si intendono quei giorni intorno all’11 novembre, giorno del Santo, caratterizzati da una temperatura più estiva che autunnale e da bel tempo. Un periodo mite, con assenza di precipitazioni e prevalenza di schiarite, che nell’emisfero boreale si verifica proprio in concomitanza del giorno in cui si celebra il Santo, in quello australe, invece, tra aprile e maggio.

Secondo un proverbio, l’Estate di San Martino dura “tre giorni e un pochino” e ha origini religiose. Il nome con cui viene indicato questo periodo autunnale in cui, dopo il primo freddo, si verificano bel tempo e temperature miti, deriva dall’episodio del mantello.

La leggenda, infatti, narra che Martino di Tours, durante un inverno particolarmente rigido, si trovasse ad Amiens, in Gallia. Un giorno incontrò un mendicante infreddolito e gli fece dono del suo mantello per scaldarlo. Di fronte a quel nobile gesto, la pioggia dopo pochi istanti smise di cadere, il cielo si aprì e spuntò il sole, facendo diventare la temperatura subito più mite.

Quindi leggenda vuole che, ogni anno, ci sia un’interruzione dalla morsa del freddo per commemorare il gesto generoso di Martino che quella stessa notte, l’11 novembre, ebbe in sogno Gesù avvolto nel suo mantello, il quale sosteneva che sotto le vesti del mendicante ci fosse proprio lui.

L’Estate di San Martino è nota anche nelle culture francofone e iberofone. Nei Paesi anglosassoni è nota come “Indian Summer” (letteralmente estate indiana); invece in alcune lingue slave, come il russo, è chiamata “Bab’e Leto” che significa “estate delle nonne”.

Ancora oggi San Martino viene celebrato in Belgio, Olanda, Polonia, Francia, Germania, Austria, Estonia e Lituania. I bambini, nei giorni che precedono l’11 novembre, costruiscono lanterne di carta o di legno, e le portano nella processione che si svolge in molte cittadine. Al termine si radunano intorno al fuoco mangiando dolci e cantando canzoni dedicate a San Martino.

Ovviamente non si ha nessuna certezza che l’Estate di San Martino si verifichi puntualmente ogni anno, ma è comunque abbastanza comune per poter essere considerata una tradizione cristiana. Non ci resta che aspettare novembre."




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